Approfondimento 2

あの

Si usa quando non si sa bene cosa dire, oppure si è imbarazzati o si ha paura di mettere in imbarazzo qualcuno con qualche domanda.

Due modi per dire sì

Sia はい che ええ significano “sì” ma il secondo è più formale. In situazioni estremamente informali si può anche usare うん。
はい può anche essere usato così:

森さん?
はい。

Sig. Mori?
Eccomi.

Capisco

L’espressione そうですか si usa per intendere “ho capito” oppure “è così?” o ancora “capisco”.

Numeri

Come quasi tutto in questa lingua maledetta, i numeri possono avere diverse pronunce. Queste possono essere regole utili:

0 – Per lo zero si usano れい oppure ゼロ quasi indifferentemente.

1 – Si dice いち ma è quello che subisce più trasformazioni. Alcuni esempi possono essere いっさい (un anno) oppure いっぷん (un minuto), ma ne vedremo altre.

2 – È sempre に, sempre. Quando si fa lo spelling del numero di telefono si tende a leggerlo allungato, come にい。

3 – Anche lui è さん quasi sempre.

4 – Si può leggere sia come よん o come し, ma la pronuncia preferita è la prima dato che la seconda ha un’assonanza con il kanji di “morte” 死. In alcune situazioni si legge “shi” come in 四月 (shigatsu, aprile).

5 – Si legge sempre ご

6 – Si legge ろくma come l’1 può cambiare forma in particolari circostanze, come ろっぴゃく(seicento).

7 – Si legge quasi sempre なな ma quando si legge l’ora si dice しち. Nota divertente: se si conta con la mano da 1 a 10 il 7 si dirà “nana” ma se si conta alla rovescia verrà pronunciato “shichi”.

8 – Si legge はち ma cambia come l’1 e il 6. はっさい (hassai, 8 anni).

9 – Quasi sempre きゅう se non quando si legge l’ora, dove diventa く。

10 – La pronuncia è じゅう ma può subire modifiche come l’1, il 6 e l’8. じゅっさい (jūssai, 10 anni)

Mi dai il tuo numero?

Quando si fa lo spelling del numero di telefono è buona norma inserire の tra il prefisso e il numero vero e proprio.

010-9692444 si legge “zero ichi zero NO kyū roku kyū nī yon yon yon”.

Mi hai dato del tu?

In giapponese bisogna fare molta attenzione a non riferirsi mai al prossimo usando “anata”, ovvero il nostro “tu”. Quando dobbiamo riferirci ad una persona è preferibile usare il suo nome o un suo eventuale titolo (dottore, maestro, avvocato ecc).

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