Imparare il katakana

Stampatello, piu’ o meno

Il katakana (片仮名) e’ il secondo sistema di scrittura utilizzato in Giappone.

E’ impiegato sia nella trascrizione di parole straniere, sia di parole prese in prestito da altre lingue ma usate nella lingua come se fossero autoctone (fenomeno chiamato gairaigo), nomi propri intraducibili ed onomatopee.

Anche il Katakana deriva dai Kanji

Come si dice questa parola?

Per fare ciò non si usa una traslitterazione, ma un’approssimazione dei suoni, con l’adattamento della parola al sistema fonetico giapponese: “computer” diviene コンピュータ (konpyūta), “business” diviene ビジネス (bijinesu), “William Shakespeare” è reso ウィリアム・シェイクスピア (Wiriamu Sheikusupia).

 


Il cugino brutto dell’hiragana

Siamo sinceri, a chi piace il katakana? Penso che neanche l’inventore lo usasse poi più di tanto. E’ orribile. Ma ci tocca impararlo, quindi buttiamo giù e impariamo queste altre 46 sillabe. Anche qui valgono le stesse regole dell’hiragana, abbiamo ancora il dakuten, il maru, in qualche modo anche l’hane.

INDICE

Serie delle A: ア、エ、イ、オ、ウ
Serie delle K: カ、ケ、キ、コ、ク
Serie delle S: サ、セ、シ、ソ、ス
Serie delle T: タ、テ、チ、ト、ツ
Serie delle N: ナ、ネ、ニ、ノ、ヌ
Serie delle H: ハ、ヘ、ヒ、ホ、フ
Serie delle M: マ、メ、ミ、モ、ム
Serie delle Y: ヤ、ヨ、ユ
Serie delle R: ラ、レ、リ、ロ、ル
Serie delle W: ワ、ン、ヲ

La serie delle A

Esattamente come la controparte in hiragana. Nessun particolare da rilevare.

In ordine: A, E, I, O, U

seriea

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

a Impostate molto bene l’angolo a destra ma non curvate subito quello centrale.
Attenzione a rendere bene la curvatura!

e La E assomiglia molto ad un kanji che incontrerete nelle prossime lezioni. Fate attenzione a renderlo nella giusta maniera, con la parte superiore più corta di quella inferiore.

i Quando scrivete la I, rendete il tratto inferiore dritto.
Anche se sembra più piccolo, il primo tratto è lungo quanto l’altro.

o Il secondo tratto della O non divide a metà il carattere, ma è spostato verso destra. Attenzione all’hane della sezione centrale.

u Attenzione a scrivere il “cappellino” perchè è l’unica cosa che lo contraddistingue dalla WA!

La serie delle K e G

Questa serie assomiglia molto alla versione hiragana, solo squadrata.

In ordine: KA, KE, KI, KO, KU

seriek
In ordine: GA, GE, GI, GO, GUserieg

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

kaカ ガ Avete notato quanto assomiglia alla controparte hiragana? Quando la scrivete rendetela “squadrata” dando un segno deciso al primo segno e fate attenzione all’hane.

keケ ゲ La KE è molto simile alla KU, ma il tratto orizzontale è più lungo.
Fate sporgere la linea verticale, se no verrà confusa con una KU!

kiキ ギ Quando scrivete KI, pensate all’hiragana e toglietegli la pancia.
Il tratto obliquo tende vero destra.

koコ ゴ Come E, KO è più largo che alto. Fate attenzione a non dimenticare il piedino del secondo tratto, tutto sulla destra.

kuク グ Probabilmente le uniche due righe curve all’interno dell’intero sillabario katakana, non fateci l’abitudine.

La serie delle S e Z

Questa serie rappresenta l’inizio dell’incubo. I caratteri SHI e SO assieme alla N sono pressochè identici e faticherete non poco a distinguerli al primo colpo. Fate molta attenzione a scriverli, perchè un singolo tratto ne cambia completamente il suono!

In ordine: SA, SE, SHI, SO, SU

series

In ordine: ZA, ZE, JI, ZO, ZU

seriez

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

saサ ザ Fate attenzione, perchè assomiglia molto all’hiragana SE.
Fate in modo che si vedano le intersezioni.

seセ ゼ Il SE in katakana ha molte somiglianze con il SE in hiragana, ma la hane finale qui dev’essere enfatizzata.

shiシ ジ Ci sono due regole per scrivere correttamente lo SHI: la prima è orientare i due segnetti verso sinistra di 45°, la seconda è di far partire il segno curvo dal basso verso l’alto.

soソ ゾ Stessa regola dello SHI, ma il trattino interno deve puntare verso l’altro e partire idealmente dall’inizio del tratto obliquo.

suス ズ Non fate l’errore di incrociare le gambine e di scrivere dritto il secondo tratto, ma rendetelo più curvo.

La serie delle T e D

Stesse identiche regole dell’hiragana. Ricordate bene la differenza tra SHI, TSU, SO e N!

In ordine: TA, TE, CHI, TO, TSU

seriet

In ordine: DA, DE, JI, DO, DZU

seried

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

taタ ダ Vi ricordate KU? Ecco, aggiungeteci il tratto in mezzo.
Non “tagliate” la sillaba, se no diventerà un NU.

teテ デ Quando lo scrivete, ricordate che i tratti superiori sono paralleli tra loro, ma il primo è più corto.

chiチ ヂ Il CHI è speciale perchè il primo tratto parte da destra e va a sinistra, mentre il resto segue le regole classiche di scrittura.

toト ド Semplice. Non avrete mica bisogno di aiuto vero?
Non inclinatelo, fatelo bello dritto.

tsuツ ヅ Maledetto tu che hai inventato lo TSU. A differenza dello SHI, i trattini all’interno puntano entrambi verso l’alto.

La serie delle N

Niente di particolare da inserire, a parte che molte sillabe di questa serie assomigliano a kanji frequenti.

In ordine: NA, NE, NI, NO, NU

serien

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

na Rendete il secondo tratto angolato verso sinistra, esattamente a metà del primo.
La parte verticale va angolata verso sinistra.

ne NE assomiglia tantissimo a un radicale che incontrerete nei kanji, molto più avanti. Fate attenzione al cappellino.

ni Il NI è identico al kanji che indica il numero 2. Mi raccomando nel rendere il primo tratto più corto del secondo.

no Simile al SO, allo SHI o allo TSU, ma senza trattini.
Mi sa che l’inventore del katakana era un attimo pigro eh.

nu Carattere particolare, la seconda linea è più lunga delle altre.


La serie delle H, B e P

Anche qui tre serie in una. Il maru rende il suono in “P”.

In ordine: HA, HE, HI, HO, FU

serieh

In ordine: BA, BE, BI, BO, BU

serieb

In ordine: PA, PE, PI, PO, PU

seriep

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

haハ バ パ La HA è difficile perchè dovete rendere bene la curvatura senza farle toccare tra di loro.

heヘ ベ ペ Identico all’hiragana.
Almeno questo.

hiヒ ビ ピ Fate la prima linea in un colpo solo e angolate il braccino verso l’alto. Anche qui, fregatevene e fate prima la parte che curva, facendo attenzione a non trasformarlo in un 七 (sette).

hoホ ボ ポ Molto simile al kanji di albero. Non attaccate le linguette laterali al corpo centrale, e ricordatevi l’hane verso sinistra!

fuフ ブ プ Identico al NU ma senza barretta.


La serie della M

Anche qui, niente da segnalare. Siamo quasi alla fine!

seriem

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

ma Facile e bello. Il primo tratto è più lungo di tutti ma fate attenzione a non incrociare gli altri due!

me ME assomiglia a NO ma un trattino curvato verso il basso esattamente al centro.
Semplice semplice.

mi Il MI è formato da tre tratti tutti uguali, orientati verso destra.
Di solito il terzo trattino è leggermente più lungo.

mo Pressochè identico alla controparte in hiragana, ma più squadrato e con i due trattini orizzontali paralleli tra loro.

mu Difficile renderlo bene. Cercate di creare un triangolo, facendo attenzione a far sporgere i tratti gli uni dagli altri.

La serie delle Y

Come nell’hiragana, queste tre sillabe servono per formare i gruppi sillabici in katakana, scritte a mezza misura.

In ordine: YA, YO, YU

seriey

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

ya Stesso discorso del SE in katakana con il SE in hiragana. Anche qui usate l’hane per enfatizzare la piegatura della lettera.

yo Ricordatevi un KO con un tratto in mezzo, assomiglia decisamente ad un 3. Più che ad un tre ad una E rovesciata. Tanto per fare le cose semplici.

yu Non fatevi fregare dalla somiglianza con il KO. YU è molto più largo e la sua base più lunga rispetto al resto.

La serie della R

Forse le sillabe più belle da scrivere in katakana. Ultima serie completa!

serier

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

ra Immaginate di scrivere un FU con un trattino più corto sulla sommità.
Un FU con un cappello.

re Scrivete il tratto ascendente e poi con un altro tratto quello piegato, non scriveteli mai con un unico tratto!

ri Il RI è pericolosamente simile alla controparte hiragana, soprattutto se scritta “separata”: come fate a distinguerli? Il primo tratto sulla sinistra è dritto, mentre il secondo non ha l’hane all’inizio.

ro Identico al kanji che significa “bocca”. Non disegnate semplicemente un quadratino, ma i tre lati superiori e infine quello inferiore.

ru La prima parte sulla sinistra assomiglia ad un NO, mentre la seconda è uguale al RE.

La serie W

Questi katakana sono veramente rari da trovare in giapponese, soprattuto WO.

In ordine: WA, WO, N

seriew

Cliccate sulla sillaba per vedere l’ordine dei tratti!

wa Vi ricordate la U? Beh, questo ha perso il cappello.
Gliel’ha rubato RA.

n L’ultimo dei quattro cavalieri dell’Apocalisse. Fate un NO con un trattino nel centro, come una parabola.

wo Non so neanche se valga la pena impararlo. In ogni caso è un FU con un trattino parallelo al primo all’interno.

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