Tre pronomi, tre usi
Abbiamo già visto come in giapponese sia fondamentale fare attenzione alla forma: tutto è basato sul 礼 (rei) una ritualità nei rapporti interpersonali importantissima.
Il 礼 regola tutte le istanze pubbliche: gli inchini, i suffissi onorifici, i modi del parlare e anche i pronomi personali.
Principalmente ci sono tre persone singolari che si suddividono a loro volta in tre o più tipi a seconda del sesso, della forma e del contesto.
Io sono tuo padre
Il primo, e forse il più conosciuto, è 私 (watashi):
indica la prima persona singolare, è formale e viene usato il 99% delle volte dalle donne in contesti pubblici.
La variante watakushi (si scrive con lo stesso kanji di prima) è molto formale e si usa solo in contesti speciali come ricevimenti, visite, documenti importanti.
La seconda “forma” è 僕 (boku) è informale, usato principalmente da uomini e bambini di entrambi i sessi.
É molto raro che venga usato dalle donne e se succede è indice di un carattere “maschiaccio” e/o ribelle, se usato in alcune occasioni risulta sgradevole e indica poco tatto.
L’ultimo è 俺 (ore), quello meno usato. É di tipo molto informale e viene usato esclusivamente da uomini adulti. É ritenuto volgare da usare in pubblico ma può essere utilizzato in ambienti come la famiglia (solo quella più stretta: con i propri genitori è sconsigliato!) o con qualcuno con il quale abbiamo una grande confidenza.
Tu, proprio tu
La seconda persona singolare è rappresentata da tre forme.
貴方 (anata) è il primo: è un pronome di tipo formale e informale ed è utilizzato da maschi e femmine in egual misura.
君 (kimi) è di tipo informale, usato dai maschi nei confronti delle donne per gentilezza. Viene usato anche in famiglia in modo affettuoso.
お前 (omae) è invece molto informale, usato esclusivamente da maschi verso altri maschi: se un uomo si riferisce ad una donna con questo pronome è perchè la disprezza o sta usando un tono arrogante.
Ei fu. Siccome immobile …
Ultimi pronomi. La terza persona singolare non è molto usata, poichè si preferisce riferirsi alle persono usando i loro nomi o i loro titoli (sama, san, chan ecc).
彼 (kare) indica genericamente “egli” in maniera informale. É un’abbreviazione di 彼氏 (kareshi) che indica il fidanzato.
彼女 (kanojo) è la variante femminile di kare, anche questo informale.
Ci sono inoltre alti due modi per indicare la terza persona singolare, ovvero あの人 (ano hito) e 方 (kata) che sono più informali ed educati. (il primo si traduce letteralmente con “quell’uomo”)
Noi, voi, essi
Per formare il plurale dei pronomi, ed indicare così la prima la seconda e la terza persona plurale, è sufficiente porre il kanji 達 (tachi) dietro agli altri pronomi:
私 (watashi) “io” diventa 私達 (watashitachi) “noi”.
Si può usare anche il kanji 方 (gata) di grande rispetto, ma MAI con la prima persona singolare: è sconveniente parlare in modo altisonante di se stessi!
Un modo alternativo di esprimere il “noi” è usare il kanji 我々 (wareware), molto informale.
Ultima precisazione, con tutte le persone tranne la seconda e la terza singolare si può usare il suffisso 共 (domo) che esprime umiltà (umilmente io, al suo servizio).
Curiosità
Per quanto riguarda l’uso del boku e delle sue accezioni, vi lascio questo articolo molto interessante che spiega a fondo l’argomento: Miti – L’uso di boku.
Tabella riassuntiva
PRONUNCIA | GENERE | FORMALE | |
Prima singolare | |||
私 | watakushi | M/F | molto formale |
私 | watashi | M/F | formale |
僕 | boku | M | informale |
俺 | ore | M | molto informale |
あたし | atashi | F | formale |
わし | washi | M | usato da anziani maschi |
Seconda singolare | |||
貴方 | anata | M/F | formale |
君 | kimi | M->F | informale |
お前 | omae | M | informale – maleducato |
あんた | anta | M/F | molto informale |
手前 | temae | M/F | molto informale – maleducato |
貴様 | kisama | M/F | molto informale – maleducato |
Terza singolare | |||
彼 | kare | M | informale |
彼女 | kanojo | F | informale |